Il testamento 

Do-                                    Fa#  Do-                          Fa# 
Quando la morte mi chiamera', forse qualcuno protestera' 

Do-         La#               Re#                   Sol7               Do- 
dopo aver letto nel testamento quel che gli lascio in eredita', 

             Fa-                       Do-                    Sol7              Do 
non maleditemi non serve a niente tanto all'Inferno ci sono gia'. 

             Sol7            Do                    Fa                 Do 
Ai protettori delle battone, lascio un impiego da ragioniere, 

                 La7                 Re-                  Si7                 Mi- 
perche' provetti nel loro mestiere rendano edotta la popolazione, 

           Fa            Do                Sol7                   Do 
ad ogni fine di settimana sopra la rendita di una puttana, 

           Fa            Do                 Sol7                   Do 
ad ogni fine di settimana sopra la rendita di una puttana. 

             Sol7                   Do                Fa                Do 
Voglio lasciare a Biancamaria, che se ne frega della decenza, 

           La7                Re-                     Si7                     Mi- 
un attestato di benemerenza che al matrimonio le spiani la via, 

                 Fa                       Do                 Sol7                 Do 
con tanti auguri per chi c'e' caduto, di conservarsi felice e cornuto, 

                 Fa                       Do                 Sol7                  Do 
con tanti auguri per chi c'e' caduto, di conservarsi felice e cornuto. 
  

Sorella Morte lasciami il tempo, di terminare il mio testamento, 
lasciami il tempo di salutare, di riverire, di ringraziare, 
tutti gli artefici del girotondo intorno al letto d'un moribondo. 
Signor Becchino mi ascolti un poco, il suo lavoro a tutti non piace, 
non lo consideran tanto un bel gioco coprir di terra chi riposa in pace 
ed e' per questo che io mi onoro nel consegnarle la vanga d'oro, 
ed e' per questo che io mi onoro nel consegnarle la vanga d'oro. 
Per quella candida vecchia contessa, che non si smuove piu' dal mio letto 
per estirparmi l'insana promessa di riservarle i miei numeri al lotto, 
non vedo l'ora d'andar fra i dannati per riferirglieli tutti sbagliati, 
non vedo l'ora d'andar fra i dannati per riferirglieli tutti sbagliati. 

Quando la morte mi chiedera' di restituirle la liberta', 
forse una lacrima, forse una sola sulla mia tomba si spendera'. 
Forse un sorriso, forse uno solo dal mio ricordo germogliera'. 
Se dalla carne mia gia' corrosa, dove il mio cuore ha battuto il tempo 
dovesse nascere un giorno una rosa la do' alla dona che mi offri' il suo pianto. 
Per ogni palpito del suo cuore le rendo un petalo rosso d'amore, 
per ogni palpito del suo cuore le rendo un petalo rosso d'amore. 
A te che fosti la piu' contesa, la cortigiana che non si da' a tutti 
ed ora all'angolo di quella chiesa offri le immagini ai belli ed ai brutti, 
lascio le note di questa canzone, canto il dolore della tua illusione, 
a te che sei, per tirare avanti, costretta a vendere cristo ed i Santi. 

Quando la morte mi chiamera', nessuno al mondo si accorgera' 
che un uomo e' morto senza parlare, senza sapere la verita'. 
Che un uomo e' morto senza pregare fuggendo il peso della pieta'. 
Cari fratelli dell'altra sponda cantammo in coro giu' sulla terra, 
amammo in cento l'identica donna, partimmo in mille per la stessa guerra, 
questo ricordo non vi consoli, quando si muore si muore soli, 
questo ricordo non vi consoli, quando si muore si muore soli.
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