D A G D C G E allora è venuta la voglia di rompere tutto D A G le nostre famiglie, gli armadi, le chiese, i notai D A G Bm i banchi di scuola, i parenti, le "centoventotto" G D A trasformare in coraggio la rabbia che è dentro di noi G D E tutto che saltava in aria G D e c'era un senso di vittoria C A come se tenesse conto del coraggio D C G la storia. D A G D C G E allora è venuto il momento di organizzarsi D A G di avere una linea e di unirsi intorno a un'idea D A G Bm dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi G D A e decidere insieme la lotta in assemblea. G D E tutto che sembrava pronto G D per fare la rivoluzione... C A ma era una tua immagine o soltanto D C G una bella intenzione. D A G D C G E allora è venuto il momento dei lunghi discorsi D A G ripartire da zero e occuparsi un momento di noi D A G Bm affrontare la crisi, parlare, parlare e sfogarsi G D A e guardarsi di dentro per sapere chi sei. G D E c'era l'orgoglio di capire G D e poi la certezza di una svolta C A come se capir la crisi voglia dire D C G che la crisi è risolta. D A G D C G E allora ti torna la voglia di fare un'azione D A G ma ti sfugge di mano e si invischia ogni gesto che fai D A G Bm la sola certezza che resta è la tua confusione, G D A il vantaggio di avere coscienza di quello che sei G D ma il fatto di avere la coscienza G D che sei nella merda più totale C A è l'unica sostanziale differenza D C G da un borghese normale. D A G D C G E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti D A G come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi, D A G Bm con le bende perdute per strada e le fasce sui volti G D A già a vent'anni siam qui a raccontare ai nipoti che noi G D noi buttavamo tutto in aria G D e c'era un senso di vittoria C A come se tenesse conto del coraggio D la storia.